Approdato lunedì 10 settembre in Gazzetta Ufficiale – ed entrato in vigore martedì – il correttivo (D.Lgs. 3 agosto 2018, n. 105) al Codice del Terzo settore (Decreto legislativo 117 del 2017) introduce diverse novità, anche se molti degli emendamenti presentati non sono stati accolti, vuoi per valutazioni politiche, vuoi perché il Consiglio di Stato aveva evidenziato la necessità di realizzare esclusivamente interventi che chiarissero e non innovassero le norme.
Il Codice del Terzo settore è pertanto confezionato (qui potete leggere il testo aggiornato), anche se non si escludono ulteriori ritocchi già in Finanziaria, mentre si attendono gli annunciati interventi chiarificatori da parte sia del Ministero del Lavoro che dell’Agenzia delle Entrate.
Ci auguriamo che grazie al confronto tra il Forum del Terzo settore, Governo e Parlamento si possano ancora operare correttivi così come si ritiene essenziale l’emanazione dei 36 provvedimenti attuativi senza i quali la riforma non può in ogni caso dirsi compiuta.
Manca in particolare il Decreto Ministeriale che deve definire criteri e limiti dello svolgimento di attività diverse da quelle di interesse generale. Questo passaggio è essenziale sia ai fini della riformulazione degli statuti che ai fini della piena comprensione del passaggio dall’attuale regime a quello nuovo in termini di organizzazione delle attività e di incidenza fiscale delle stesse.
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Associazioni di promozione sociale: cosa fare alla luce del Codice del Terzo settore “corretto”? File PDF (502 KB) |